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«Il controllo non può bastare. Così si sposta solo il problema»

«Il controllo non può bastare.

Così si sposta solo il problema»

 

Un rifugio, un porto sicuro. Uno spazio dove crescere e fare esperienza, anche se nel modo sbagliato. Ma quando hai 16 anni la sostanza spesso conta relativamente ed è la forma a fare la differenza. E quella delle baby gang purtroppo è perfetta per gli adolescenti che trovano nei gruppi più o meno organizzati una proposta imperdibile, soprattutto quando quelle di scuola, associazioni e famiglia mancano o sono inadeguate. È la visione del fenomeno delle baby gang o più in generale del disagio giovanile secondo Amedeo Bezzetto, psicologo psicoterapeuta responsabile dell'area riabilitativa adolescenti dell'Ospedale Santa Giuliana.

Una forma dell’amicizia

«La baby gang è una delle forme del fare amicizia, e l’amicizia è una componente imprescindibile per gli adolescenti, uno dei requisiti fondamentali del crescere», spiega Bezzetto, «la proposta di queste organizzazioni funziona eccome, anche se nel modo sbagliato. La forma è perfetta per un adolescente, anche se la sostanza non va bene. Sono gruppi in cui si impara reciprocamente e si fa esperienza, preadolescenti o adolescenti preferiscono come riferimento coetanei o ragazzi poco più grandi rispetto a educatori e famiglie. All’interno della baby gang un ragazzo non viene giudicato, incontra l’altro e riceve credito e fiducia».

Nascita sociale

Trovando quello che altrove magari gli viene a mancare. «In senso allargato diciamo che è compito della società civile, nello specifico le agenzie educative che dovrebbero offrire tutto questo sono la scuola, l’associazionismo e le famiglie, le metto all’ultimo posto della lista perchè a questa età i giovani hanno bisogno di relazioni con i coetanei. Si chiama nascita sociale e la fai nella tua nuova famiglia, sia essa la squadra di calcio, l’oratorio o purtroppo la baby gang».

Un fenomeno in crescita anche a causa della pandemia, come sottolineato da molti esperti. «La forma della baby gang o dei gruppi organizzati ha subito un’impennata dopo i lockdown e gli isolamenti per il Covid, tantissimi ragazzi hanno pagato in termini di privazione e libertà, con bisogni necessari rimasti quindi insoddisfatti. Quelli più rischio sono sempre preadolescenti e adolescenti in difficoltà anche a scuola e nel trovare risposte nelle agenzie educative classiche. Risvolti etnico culturali Credo sia un aspetto marginale, Verona soffre di questo fenomeno perchè viene da un momento complicato ma penso anche che la nostra città possa riuscire a trasformare un problema in occasione», va avanti Bezzetto che poi volge lo sguardo anche al lato “rosa” delle baby gang, con l’aumento continuo di ragazze coinvolte in episodi di violenza e bullismo.

Violenza senza genere

«Siamo abituati a pensare che il dolore psicologico nei maschi si scarichi attraverso le azioni e nelle femmine nei pensieri, ma potrebbe essere che assistiamo invece ad una sorta di parita? di genere, anche in questo ambito. Consigli per i genitori? Ascoltare è fondamentale, ma con i figli già in situazioni di difficoltà risulta complicato», continua lo psicologo e psicoterapeuta dell'Ospedale Santa Giuliana, «credo che un aiuto reciproco tra famiglie sia importante, oppure rivolgersi a istituzioni e centri che possono aiutare senza stigmatizzare. Vedo che le consulenze ai genitori funzionano, chiedere aiuto è difficile, fare formazione lo è meno».

Non solo controllo

Una situazione molto complicata dalla quale però si può trarre insegnamento e spunti per come agire nel futuro più immediato. «Credo la politica abbia comunque un ruolo rilevante, nell’offrire spazi, strumenti e risorse agli adulti che si occupano di questi ragazzi per generare contesti diversi in cui crescere insieme. Sono convinto che investire soltanto nel controllo sposti solo il problema, nello spazio o nel tempo. Punterei invece a offrire formazione alla genitorialità, per incontrarsi e riflettere su come sono gli adolescenti, sulle dinamiche relazioni e sulle loro richieste. Questa partita è troppo importante ma i genitori spesso partono in netto svantaggio, devono avere i mezzi per riportarsi al più presto almeno in parità». 

 


 

pubblicata il 26/01/2022

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