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Arte Terapia in Adolescenza - da "Adolescenza InForma" del 28/02/2014


 

Si sono diffuse negli ultimi anni forme di intervento riabilitativo (sia per handicap fisico che per disagio psichico) volte a facilitare l’espressione del soggetto: teatro, musica, arte figurativa, ecc. L’espressione e la comunicazione diventano gli assi portanti di questo tipo di cura: l’arte terapia si colloca in questo indirizzo. Nasce negli anni quaranta nei paesi anglosassoni e si diffonde negli anni ottanta anche in Italia. (...)

 

Il laboratorio di Arte Terapia,  così come lo imposto secondo la formazione della  Scuola Art Therapy Italiana  (Golsmiths’s College di Londra),  mette a disposizione in un luogo,  frequentato con cadenza ritmica settimanale, tutti i materiali artistici  convenzionali e non, in modo che l’individuo abbia modo di esprimersi  secondo la modalità che  preferisce. (...)

 

Nella produzione di immagini  prende forma la rappresentazione di  temi  che vanno a definire un codice rappresentativo personale che esprime i contenuti  interni  del soggetto e la particolare modalità di comunicazione con l’esterno.

 

Perché  Arte Terapia con gli adolescenti

L’ adolescente  vive  un momento “creativo” nel corpo e nelle relazioni e cosa,  meglio dell’arte,  può rappresentarlo? L’arte permette di “dar forma” e trasformare, di fare al di là della dimensione relazionale e di inserire  in un’immagine opposti difficili da concepire;  l’immagine permette altresì  che si tolleri l’incertezza, l’ambiguità, che si sospenda il giudizio, e che si superi quell’atteggiamento anticreativo che cerca normative sicure, schemi da imitare, tecniche precostituite. L’adolescenza è un tempo di crisi che si presenta più o meno acuta a seconda dei background socio-affettivi dell’adolescente, e se, sfortunatamente, nell’infanzia alcune cose non sono andate bene, l’adolescente le fa esplodere: se il disagio viene elaborato diventa un tempo di trasformazione, altrimenti  può strutturarsi in psicopatologia. (...)

 

E’ evidente come in questo periodo esistano per i ragazzi/e del nostro tempo delle problematiche legate alla  scarsa offerta di  spazi collettivi per sperimentare modalità di relazione e di scambio reali.

L’adolescente vive il difficile compito di dover “mentalizzare” il cambiamento corporeo, emozionale, relazionale, e d’altro canto, il contesto sociale in cui viviamo, caratterizzato dall’agire compulsivo e dall’imperativo del “dover godere”, non facilita i processi del pensiero. La diffusione degli strumenti dicomunicazione tecnologica (internet, chat)  ha modificato le abitudini e gli stili di vita degli adolescenti in modo evidente e questi strumenti  possono portare con sé il rischio di forme nuove di disagio: l’isolamento, la povertà affettiva, l’impoverimento del carattere “esperienziale” della vita con i suoi aspetti affettivo-relazionali. E’ necessario per i ragazzi “fare esperienza” con la possibilità di mentalizzare la sensazione. (...)

 

L’Arte Terapia si contrappone all’atteggiamento diffuso negli adolescenti che al posto della mentalizzazione vivono evacuazione, scarica continua che non lascia traccia. Considero potenzialmente contro corrente,  rispetto al “trend” dominante, lavorare ora con  l’arte terapia: creando l’immagine si approfondisce lo spazio psichico entro cui si configura l’esperienza, si aggiunge la metafora, la rappresentazione di cose che non si vedono,  si connette al mondo esterno un mondo interno, si favorisce la creazione della soggettività.  L’arte inoltre – in questo caso figurativa – permette l’espressione di tutti quei movimenti interiori difficilmente nominabili, ma riconoscibili e  riconducibili alla possibilità di scambio.

 

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pubblicata il 28/02/2014